E necessario capire che dietro questi equilibri ci sono innanzitutto dei rapporti di forze che si possono semplificare nei termini : « attrazione solare » e « gravità ». Ciascuno “tira” dalla sua parte e il tutto forma un equilibrio celeste in cui, indirettamente, noi viviamo. La parola chiave quindi è stata detta: “ rapporto di “forze””!
Cosa sono? Come funzionano queste forze ? Ce ne si può servire ?
Sono domande che possono fare evolvere le nostre azioni agricole. La vita arriva sulla terra attraverso milioni di frequenze, delle lunghezza d’onde cosmiche, ognuna portatrice d’informazioni molto specifiche. Ogni pianta è infine un sistema energetico d’ascolto o di ricezione quello di cui ha bisogno per esprimere la suaspecificità.
In questo nuovo approccio , non s’impone più niente a una pianta in maniera cieca, si
accrescono solo le sue facoltà di ricezione. ( « la sua acustica » se volete). La si avvicina alla « sua forza archetipa» od alla matrice energetica.
Il gene ci da solo una illusione. Non è che il primo elemento visibile sul piano energetico. Il mondo scientifico lo sa, perché afferma: “non è il gene stesso ma ciò che c’è attorno che agisce”.
IL LAVORO SPERIMENTALE
Ritrovare questo legame attraverso la comprensione delle parti, è il lavoro che abbiamo intrapreso come sperimentazione.
Ed è quello che vogliamo dai “nostri preparati”, a loro modo ben inteso. Essi devono agire alla fine un po’ come dei minuscoli emettitori/ recettori legati a dei processi molto precisi, che possono approdare in seguito sul piano visibile a delle vite microbiche particolari, ecc … Questo è l’accesso soprattutto, su un piano qualitativo, per le piante che si nutrono di questo “micro – cosmo” , ad una armonia, un equilibrio portatore di forze ringiovanenti indicate dallaparola: “Sano”.
Non siamo che ai primi passi di queste comprensioni, un po’ come gli aerei che, un secolo fa, volavano a qualche metro d’altezza ! Questo andrà molto più lontano, e in un senso positivo, ma soltanto se questi percorsi saranno fatti con coscienza capendo e rispettando il vivente in ciò che rappresenta di più nobile. Anche questo e “ pollice verde”, niente altro che un scambio di energie …
Queste forze sono dappertutto attorno a noi. Bisogna riconoscerle e imparare a servirsene, senza devianze, senza tentare di copiarle per ragioni economiche o altro.
Prendiamo l’esempio di una vigna. I minuscoli germogli che sono appena visibili nei primi giorni del mese di marzo diventeranno dei rami, delle foglie, dei fiori, poi uva. Più di una tonnellata di materia appare su ciascun ettaro in meno di 6 mesi. Si consideri che il 94% di questa materia di cui si è tolta l’acqua (si dice allora materia secca ), viene dalla fotosintesi quindi dall’abilità
della vigna a ben sfruttare queste energie solari, ed a incarnarle.
È la che bisogna agire per correggere gli effetti nefasti delle contaminazioni fisiche e energetiche. Il gesto giusto deve farsi, nel momento in cui l’energia diventa materia. Dopo, i “giochi sono fatti”, la materia diventa difficilmente correggibile se ha un difetto, difetto sarà e si chiamerà
“ malattia”, malattia che non si comprenderà bene di sicuro, ma che bloccherà l’evolversi naturale della pianta creando potenzialmente altre malattie!