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Onu: presentato piano di spesa per il biennio 2016-2017 – Italia nel Mondo

Onu: presentato piano di spesa per il biennio 2016-2017

 

New York – Il Segretario Generale della Nazioni Unite Ban Ki moon ha presentato davanti all’Assemblea Generale il piano di spesa per il biennio 2016-2017, affermando che “la proposta di budget si fonda sugli importanti progressi raggiunti”. Il Segretario Generale ha presentato un piano di spesa di 5,57 miliardi di dollari per il biennio 2016-2017, ossia “l’1,6 per cento in meno rispetto al biennio che si sta per concludere”. Ban Ki moon ha evidenziato che alcune possibili spese non sono state prese in considerazione, in particolare per quanto riguarda l’attuazione dell’Agenda di azione di Addis Abeba, dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo sostenibile e, auspicabilmente, dell’Accordo globale sul clima alla Conferenza di Parigi. “L’attuale proposta di spesa per il 2016-2017 non include alcune possibili implicazioni finanziarie richieste all’Organizzazione per il sostegno degli Stati membri nel raggiungimento di questi obiettivi”, ha detto il Segretario Generale dell’Onu che ha anche ricordato come, passati dieci anni da quando ha assunto l’incarico, metà del periodo di esecuzione del nuovo piano di spesa sarà gestito dal suo successore, nell’auspicio che le Nazioni Unite “facciano del proprio meglio per l’utilizzo delle risorse al servizio dell’umanità”.

Gli Obiettivi di sviluppo sostenibile per il 2030 sono il risultato di un processo di negoziazione che ha coinvolto i 193 paesi membri dell’Onu e che ha visto una partecipazione senza precedenti della società civile e degli altri soggetti interessati. Tra le altre cose, i 17 obiettivi mirano, entro il 2030, a sradicare la povertà estrema in tutto il mondo e a dimezzare la percentuale di uomini, donne e bambini di che vivono in povertà; creare assetti politici a livello nazionale, regionale e internazionale per sostenere maggiori investimenti nelle azioni di lotta alla povertà; porre fine a tutte le forme di malnutrizione; a raddoppiare la produttività agricola e il reddito dei produttori di cibo su piccola scala, in particolare le donne, i popoli indigeni, le famiglie di agricoltori, i pastori e i pescatori, anche attraverso un accesso sicuro ai terreni e alle risorse agricole; ridurre il tasso di mortalità materna globale a meno di 70 casi ogni 100 mille nati vivi; porre fine alle morti evitabili di neonati e bambini sotto i cinque anni di età; porre fine alle epidemie di Aids, tubercolosi, malaria; ridurre di un terzo la mortalità prematura causata da malattie non trasmissibili.

Tra gli altri obiettivi affermati dalla nuova Agenda, il riconoscimento di un’educazione inclusiva e paritaria per tutti; il pieno raggiungimento della parità di genere e dell’empowerment femminile; l’accesso universale all’energia sostenibile; il sostegno alle infrastrutture e all’innovazione; la promozione di modelli di consumo e di produzione sostenibili; l’adozione di misure urgenti per combattere i cambiamenti climatici e promuovere un uso sostenibile degli oceani, dei mari e delle risorse marine; il contrasto alla desertificazione, al degrado dei suoli e alla perdita della biodiversità; la promozione di società giuste, pacifiche e inclusive; il sostegno ad un rinnovato partenariato per lo sviluppo.

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